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mercoledì 24 ottobre 2012

Orario delle lezioni 2012-2013 prof. Simoncini

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Alcune notizie e qualche riflessione...

Gentili Studenti, alcune notizie e qualche riflessione.


Mi scuso con chi non capisce l'italiano, ma le cose che devo dire sono troppo particolari perché io tenti di esprimerle in tedesco.


Venerdì 2 novembre, iniziano le lezioni di Esercitazioni Corali e di Musica vocale d'insieme.

Gli orari vi sono stati già inviati. Li trovate comunque nel blog.

Quest'anno, proseguendo nell'opera di razionalizzazione NECESSARIA per il passaggio dal vecchio ordinamento ai nuovi corsi, ho suddiviso l'anno accademico in due periodi quasi uguali, da novembre a febbraio compreso e da marzo a parte di giugno.

Studenti del vecchio ordinamento: potete frequentare il venerdì dalle 16 alle 18. 

Studenti del triennio per strumentisti: venerdì dalle 14 alle 16. O venite nel primo periodo e fate le vostre 24 ore, O venite nel secondo periodo e fate le 24 ore lì. I programmi che studieremo saranno diversi e non vorrei che "saltellaste" facendo un po' di ore nel primo periodo e un po' nel secondo. Tra l'altro, le ore previste dai nuovi ordinamenti (24) sono già vergognosamente poche, e per di più è prevista la possibilità di frequentarle solo all'80%, quindi di fare 20 ore. La frequenza assidua, regolare e partecipativa è a tutto VOSTRO vantaggio, io non guadagno di più né di meno.

Studenti del biennio cantanti: il sabato, dalle 9 alle 11. Questo orario è stato scelto perché molti lavorano e hanno libero giusto il sabato.

Studenti del triennio cantanti: il sabato, dalle 11 alle 13. Stesso discorso relativo al biennio.

Studenti dei corsi preaccademici: il sabato pomeriggio, dalle 15 alle 17. Questo orario è stato scelto perché molti studenti dei corsi preaccademici vanno a scuola e di sabato di solito non ci sono rientri, e c'è la domenica per fare i compiti.

La sera del venerdì, anche se nell'orario compare la sigla VO, vorrei avviare un coro da camera, destinato a fare concerti. Alcuni di voi me lo hanno proposto e io prendo la proposta sul serio.

IN CASO DI PROBLEMI NEGLI ORARI:

IN GENERALE non vorrei incroci strani e scambi di corsi: la cosa mi crea sempre problemi nella tenuta dei "conti" delle ore e io non ho, come gli insegnanti di strumento, solo una decina di studenti: ne ho sempre più di cento, e ogni "variazione" è per me fonte di confusione e maggior lavoro.

SE QUALCUNO proprio non può frequentare nelle ore "sue", solo in caso di estrema emergenza, è possibile qualche cambiamento, ma con le seguenti modalità:

NON si può passare da un corso più "difficile" a uno più "facile": chi deve fare il triennio strumentisti non si renda ridicolo chiedendomi ad esempio di frequentare i corsi preaccademici. I programmi saranno forzatamente diversi e le voci, nei due corsi, è previsto abbiano diverse capacità, per cui SI PASSA SOLO da un corso più FACILE a uno più DIFFICILE. E si passa solo da un corso più BREVE a uno più LUNGO, impegnandosi a frequentarlo TUTTO. I corsi hanno un obiettivo didattico pensato per il rispettivo numero di ore, e fare solo la metà di un corso è inutile e insensato.

Inoltre non posso mescolare, per motivi di capacità vocali, i cantanti con i non cantanti.

E veniamo al discorso del coro da camera del venerdì sera:
A questo possono partecipare tutti coloro che ne hanno i mezzi: voci già "cambiate" per i maschi, e lettura musicale abbastanza pronta. Gli studenti di triennio impossibilitati a frequentare nel loro orario possono far parte del coro da camera ma, siccome questo lavora per fare concerti, SI DEVONO IMPEGNARE a partecipare quanto basta e a fare i concerti. Non voglio lavorare con un certo numero di persone che poi, fatte le 24 ore del triennio, si fanno firmare il libretto e scompaiono nel nulla. Se volete fare il coro da camera, venite tutti i venerdì sera dell'anno, e fate i concerti.
Il coro da camera studierà un repertorio piuttosto difficile: per questo motivo NON saranno lezioni di solfeggio ma di musica. Chi partecipa dovrà studiare le parti A CASA e saperle in modo accettabile quando viene a prova. Si vedano a questo punto le "riflessioni" più oltre

Ricordo a tutti che la cosiddetta IDONEITÀ per gli studenti di triennio NON È automatica facendo le 24 ore: bisogna partecipare ai saggi e concerti previsti ed ESSERE IDONEI: il giudizio spetta a me, e giudicherò sulla base di: educazione vocale nel cantare (e umana nel comportamento), lettura della musica, assiduità e maturità artistica. Se questi requisiti non saranno soddisfatti, NON rilascerò l'idoneità.

Per quanto ho dimenticato, ci sono gli ORARI DI RICEVIMENTO: per piacere, non mi chiedete, salvo casi speciali, informazioni su Facebook, per SMS, o per telefono alle 23 del sabato (è successa anche questa). Potete venire a trovarmi il sabato pomeriggio dalle 14 alle 15, come da orario. NON venite, se potete, nelle altre ore e, sempre se potete, non mi fermate nel corridoio, alla macchinetta del caffè o sulla porta del bagno per chiedermi quando potete venire a lezione. Il mio contratto non prevede l'assistenza 24/7, non sono la Croce Rossa.

Farò del mio meglio per agevolarmi ma NON mi chiedete esoneri (non li rilascio io), occhi di riguardo (io ho un occhio di riguardo per tutti), permessi speciali, presenze false (ASSOLUTISSIMAMENTE NO) e in generale non mi chiedete di andare contro il VOSTRO interesse rinunciando a insegnarvi la mia materia.

Non posso tenere conto di chi lavora, è padre o madre, abita lontano e cose consimili: sono tutte realtà a cui bisogna pensare quando ci si iscrive in conservatorio. Quando ci si iscrive a un liceo, a nessuno viene in mente di chiedere se può evitare di frequentare Latino o Biologia perché non ha tempo o abita distante. Non vedo con quale logica possa venire in mente di non frequentare Esercitazioni Corali se si è iscritti in Conservatorio.

E per quanto riguarda le notizie, per ora, basta.

Ed ecco le riflessioni, che non vogliono assolutamente essere lagnose, ma semplicemente farvi riflettere, appunto.


Il canto, per un musicista, è fondamentale. Chi studia storia della musica si imbatte continuamente in questa realtà, evidente dall'esperienza pratica dei musicisti e dagli studi di storici, psicolinguisti, ecc.
Quando si suona, spesso l'insegnante dice "canta", intendendo che lo studente deve suonare conferendo alla sua musica quella "vita" che è emanazione diretta del respiro, a imitazione del canto, per l'appunto. Chi non sa cantare, difficilmente avrà facilità nel suonare. Certo, le note si possono fare sempre, ma quello che viene fuori è, al massimo virtuosismo, non musica.
Esiste tra l'altro una relazione molto stretta tra la lingua parlata e i differenti problemi da risolvere nello studio della musica, ma questo non è lo spazio adatto per parlarne. Basti dire che al canto si dava, in passato, quando i conservatori erano molto più serveri, una grandissima importanza: gli esercizi di solfeggio del Pozzoli, ad esempio, che oggi è comune eseguire come "solfeggi parlati", erano tutti brani da cantare, anche quelli più difficili. Semplicemente si pensava che un musicista dovesse essere in grado di cantare anche con quelle ritmiche difficili, e in un certo senso fosse in grado di "sentire" nella testa la musica solo leggendo uno spartito.

Il canto corale ha parecchi vantaggi: permette di non cantare da soli (ci si vergogna meno), consente di "appoggiarsi" ai più bravi, e, come dico sempre, è soprattutto IL MOMENTO IN CUI SI FA MUSICA SENZA PREOCCUPARSI PER LA TECNICA DELLO STRUMENTO.
Le lezioni di Esercitazioni Corali sono quindi importantissime per abituarsi alla musica d'insieme prima della (o oltre alla) frequenza di Esercitazioni Orchestrali e di Musica da camera, d'insieme per fiati, per archi, ecc.

Certo, le lezioni di Esercitazioni Corali possono essere noiose:
- Se non si sa leggere la musica e non si sa la parte
- Se ci si sgomenta di fronte a un testo in una lingua diversa dalla propria
- Se si viene in Conservatorio perché "fa figo" ed è una scuola di "bravi ragazzi" (mah....)
- Se si viene in Conservatorio perché si vuole solamente andare a suonare nella banda del paese e appendere il diploma in salotto, insieme ai premi sportivi e al ritratto della nonna.

Se volete imparare a suonare, non potete trascurare NIENTE!!! Dovete saper leggere la musica, conoscere l'armonia, sapere la storia della musica (non si finisce mai d'impararla), possibilmente sapervi destreggiare in inglese e francese (il tedesco è ovvio, e molti di voi lo parlano correntemente). sapere anche un po' di latino e soprattutto AVERE LA MENTALITÀ dello studioso, quasi dello SCIENZIATO.

Non basta imparare le note e i colpi d'arco o le legature, per fare il musicista, come non basta imparare le poesie a memoria per fare l'attore.
Gli attori imparano i testi da recitare, la pronuncia, i movimenti, le pause, i respiri...
I musicisti ANCHE, ma in più imparano la tecnica dello strumento.

Un musicista DEVE essere come un attore: quando suona o canta deve "raccontare" qualcosa, creare un percorso logico nelle note che produce, individuare i nessi e le strutture del brano che sta suonando, in una parola deve RECITARE o meglio ancora CANTARE qualcosa che vada oltre i semplici suoni del suo strumento.
Se così non fosse, perché non fare suonare le sinfonie di Beethoven a un computer? La macchina è sicuramente più precisa e infaticabile dell'Uomo...

Quando chiediamo consiglio a una persona, di solito questa ci da un consiglio sulla base dei risultati che ha ottenuto.

Osservate BENE chi vi dice che cantare in coro NON serve, e valutate bene se volete ottenere gli stessi risultati e diventare come quella persona.

Non vi  ho scritto questa lettera per magnificare le qualità della mia materia: a me non importa molto essere "gettonato" dagli studenti, e se anche non viene nessuno non mi sento proprio "avvilito"... Al massimo mi sento come chi offre una fetta di torta e se la sente rifiutare. Io vi offro una cosa "buona", se voi non la volete, sono affari vostri. 
Ma come vostro insegnante, mi corre l'obbligo educativo di incitarvi al massimo alla frequenza di tutte le materie, compresa la mia. Chi ha creato i programmi di conservatorio, vecchi e nuovi, non lo ha fatto "tirando i dadi". 

Se volete divertirvi a coro, esercitatevi a casa; imparate le parti che dovete cantare, con le parole nella lingua giusta, e possibilmente cercate di sapere che cosa state cantando. In musica quello che si sa non è mai "abbastanza" e. se alla lezione di Esercitazioni Corali sarete in grado di cantare e fare musica, invece di leggere penosamente le parti con me che vi suono il tastino del pianoforte, vi divertirete immensamente di più e migliorerete sensibilmente la vostra preparazione di musicisti.

Ci vediamo in sala piccola

Buon anno accademico

Marco Simoncini