Una giovane amica mi scrive su FB: "sono incagliata a metà con Anna Karenina!". Mi sento un po' preoccupato per lei, visto che il libro gliel'ho consigliato io. Non prenderà mica freddo, bloccata a metà in Russia, magari in una scena con tanta neve?
Di fronte al problema (comunissimo) che attanaglia la mia amica, mi tornano in mente i diritti imprescrittibili del lettore di Daniel Pennac.
Li elenco di seguito, rubandoli al blog Lettera Bartleboom
Come un romanzo è un bellissimo libro di Daniel Pennac. In questo libro l’autore francese indica i diritti imprescindibili del lettore.
I. Il diritto di non leggere
II. Il diritto di saltare le pagine
III. Il diritto di non finire un libro
IV. Il diritto di rileggere
V. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
VI. Il diritto al bovarismo* (malattia testualmente contagiosa)
VII. Il diritto di leggere ovunque
VIII. Il diritto di spizzicare
IX. Il diritto di leggere a voce alta
X. Il diritto di tacere
* Il termine bovarismo indica l’attitudine degli uomini a credersi e a vedere le cose diversamente da quelle che sono, a sognare delle felicità irrealizzabili, irraggiungibili.
Questo termine è stato coniato da Barbey D’Aurevilly e deriva dal cognome della protagonista del celebre romanzo di Flaubert, Madame Bovary. Flaubert si è ispirato ad un fatto di cronaca: la vicenda di Delphine Delamare. Questa donna aveva suscitato scandalo in un borgo della Normandia, per le sue manie di grandezza, le sue spese eccessive e la sua voracità nel leggere romanzi, infine si era suicidata, perchè travolta dai debiti. L’eroina di Flaubert sceglie una realtà fittizia che le da maggiore gratificazione.
Aggiungo da parte mia che la lettura è, o dovrebbe essere, come una passeggiata in un panorama nuovo: se tutto è bello e stimolante (non obbligatoriamente "gradevole") si va avanti; ma se comincia a piovere o fanno male i piedi, meglio tornare a casa.
In un imprecisato momento del futuro, forse, si potrà ritentare la stessa passeggiata, traendone magari un grande piacere. Lo dice uno che a cinquant'anni ha riletto ridendo come un matto, e commuovendosi, quegli stessi "Promessi Sposi" che la professoressa Festa gli aveva fatto odiare cordialmente nel biennio delle superiori...
Nessun commento:
Posta un commento