La storia della musica è trapunta di eventi, spunti e temi ricorrenti, a volte a distanza di secoli. Alcune costruzioni musicali hanno avuto più fortuna di altre, probabilmente perché meglio riuscite, o anche perché particolarmente funzionali a determinati eventi storici in campo musicale o addirittura in campo sociale.
È il caso di Veni redemptor gentium, melodia del canto ambrosiano che venne poi ripresa anche dalla riforma luterana. La chiesa luterana, bisognosa di un repertorio in tedesco di facile memorizzazione da parte dei fedeli, fece spesso ricordo alla modifica di melodie religiose e non già esistenti e almeno "orecchiate" dal popolo. Su tali melodie venivano poi costruiti testi in volgare che potevano o no ricalcare il testo originale delle melodie stesse.
La melodia ambrosiana Veni redemptor gentium ha anche lei una storia non semplice: vediamo che cosa se ne dice in questo articolo di T. Casanova nel sito http://www.webalice.it/quomodo/verbum/06/htm/VeniRedem_q.htm in cui sono riportate anche melodie alternative e il testo dell'inno originale.
"Se sono ancora accese le discussioni sull’autenticità dei testi degli inni attribuiti ad Ambrogio, altrettanto accese continuano a essere quelle sulla paternità delle melodie che li accompagnano. Tra le varie considerazioni possibili, è sufficientemente credibile che possano essere sue almeno alcune intonazioni dei testi da lui composti, poiché in antico il poeta lirico non conosceva la separazione tutta moderna tra testo e musica, e del resto Ambrogio si mostra nei suoi scritti assai competente in fatto di tecnica, non solo di teoria musicale. I 13 testi che oggi gli si ascrivono possiedono ciascuno una melodia sua propria, a eccezione di due coppie di inni destinate a due sole melodie: una per quelli ai martiri romani (Lorenzo e Agnese), un’altra per quelli ai martiri milanesi (Vittore, Nabore e Felice da un lato, Gervasio e Protasio dall’altro).
Quanto all’inno natalizio, attestato come autentico da Agostino (De Symbolo), esso è noto con due titoli diversi per via del fatto che nei secoli la prima strofa Intende qui regis Israel, artificiosa e disarmonica, fu soppressa a vantaggio della seconda Veni redemptor gentium; la predilezione di Ambrogio per la struttura ottonaria invita comunque a considerare l’omissione come decisamente pertinente."
Ecco un'esecuzione dell'inno ambrosiano
La melodia dell'inno ambrosiano venne ripresa da molti autori, tra cui J.S. Bach, con il nome tradotto pressoché letteralmente "Nun komm, der Heiden Heiland". Il grande musicista utilizzò in molti suoi lavori tale melodia, armonizzandola semplicemente a quattro voci, o come corale con intermezzi strumentali, o ancora come preludio corale (Choralvorspiel) per organo.
Eccone alcuni esempi:
Corale per organo BWV 659, esecuzione di Marie Claire Alain.
Lo stesso corale, nella trascrizione per pianoforte di Ferruccio Busoni, suonato da Vladimir Horowitz:
Il primo tempo della cantata "Nun komm der Heiden Heiland" BWV 61:
Naturalmente, gli esempi sono numerosissimi e in rete si trovano anche le versioni di altri grandi autori, coevi a Bach o di periodi a lui antecedenti e seguenti.
E per finire, esiste persino una pagina di Facebook dedicata a questa melodia/corale, anche se per ora non sembra avere molto successo...
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