- Non arrivare puntuale: faresti la figura del secchione e ti toccherebbe sederti davanti al direttore.
- Fai sapere a tutti che hai il raffreddore, magari anche starnutendo e tossendo. Se possibile, proprio sul levare mentre il direttore da l'attacco...
- Lascia a casa le parti, tanto il direttore ne ha sempre qualcuna che avanza.
- Se il direttore non ha parti che avanzano, leggi con il tuo vicino, alitandogli in faccia l'impepata di cozze che hai mangiato a cena e lamentandoti perché non riesci a vedere bene.
- Parla fino all'ultimo momento, poi mentre il direttore da l'attacco per iniziare il pezzo, chiedi in contrattempo "Che cosa cantiamo?"
- Abbi cura di dimenticare a casa qualsiasi oggetto scrivente: matite, penne, pennarelli, bombolette di vernice e rossetti. Potrebbe toccarti di fare qualche annotazione sullo spartito e, alla prova successiva, non potresti protestare con il direttore "Ma questo diminuendo non l'abbiamo mai fatto!".
- Respira come ti viene, tanto fisicamente siamo tutti diversi: mica abbiamo tutti bisogno di ossigeno nello stesso momento!
- Se sei una donna: guarda con disgusto e commenta come si è conciata quella scema che si crede una fata e invece è un incrocio tra una tartaruga e Freddy Kruger. Se sei un uomo: commenta la partita di ieri e fai vedere il dito agli altri coristi che tengono per la squadra che ha battuto la tua. Per donna e uomo: l'importante è non ascoltare la spiegazione del direttore, che va sempre a cercare la struttura, la poetica del pezzo, l'espressività e tutte quelle cose che non c'entrano niente con la musica. Basta concentrarsi sulle note!
- Se canti la nota sbagliata insieme a tutta la sezione, hai gioco facile: protesta con il direttore "Ma lei ce l'ha insegnata così". I direttori di coro hanno l'esaurimento nervoso fisso e soffrono di complessi di colpa, è facile mandarli in confusione...
- Se canti la nota sbagliata da solo/a: protesta con il direttore "Su questa fotocopia non si vede niente", anche se state cantando per quattrocentesima volta "Va pensiero" o il "Gloria" di Vivaldi.
- Ridacchia con aria furbetta mentre state cantando una cosa tristissima: ad esempio uno Stabat Mater o il Miserere del Trovatore. Il direttore penserà che stai ridendo di lui, si deconcentrerà e darà un attacco totalmente sbagliato. ALLORA potrai ridere di lui con la coscienza pulita.
- Alla fine della prova, blocca il direttore per una ventina di minuti, raccontagli come dirigeva bene il direttore di prima, chiedigli di mettere in repertorio almeno dieci pezzi nuovi, avendo cura che siano assolutamente impossibili per il coro in cui ti trovi, raccontagli tutto quello che ti viene in mente e possibilmente fagli perdere l'ultimo autobus.
- Non ti venga in mente di restituire la parte che il direttore ti ha prestato: o te la porti a casa e la metti nella libreria con le altre cinque che hai fregato alle prove precedenti, o la lasci sotto la sedia (attenzione non SULLA sedia ma SOTTO la sedia, sul pavimento), avendo cura di lasciarla sotto la sedia di un altro. Se vuoi dare un tocco d'artista, imprimi sulla parte una bella impronta della scarpa, ma non troppo chiara. Ora che c'è in giro CSI va a finire che ti individuano dall'orma della suola.
- Non andare a tutte le prove, si fanno sempre le stesse cose. L'importante è avere una bella divisa e raccontare a tutti gli amici che la settimana prossima si fa un concerto. Se poi canterai, non canterai, o canterai sbagliato, tanto ci sono gli altri che la sanno, e il concerto viene bene lo stesso.
martedì 6 aprile 2010
Le regole d'oro del canto corale
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peccato non far parte del tuo coro!
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