venerdì 30 luglio 2010
Che fine ha fatto la filodiffusione?
Qualche anno fa (beh, diciamo più di 20 anni fa) ero un orgoglioso abbonato alla filodiffusione (l'unico servizio per cui valeva la pena di essere abbonati Telecom, allora forse ancora Sip). Dalle trasmissioni del quinto canale ho ascoltato un bel po' di musica in qualità allora impossibile da ottenere via radio (oggi c'è Internet, ma è un altro discorso).
In questi giorni mi sono domandato che fine avesse fatto la filodiffusione, in epoca di telefoni cellulari, MP3, podcast, Emule e chi più ne ha, più ne metta. Ho digitato "filodiffusione" in Google e, sorpresa delle sorprese, la filodiffusione è viva e lotta insieme a noi.
La filodiffusione aveva, e ha, il non trascurabile vantaggio di essere totalmente priva di pubblicità, di notiziari e di dotti commenti da parte di "esperti". Musica e basta, quindi.
Naturalmente, oggi è possibile evitare l'abbonamento all'appiccicosa Telecom e ascoltare i canali della filodiffusione via Internet.
Per ascoltare in diretta il quinto canale (quello dedicato alla musica "classica"), è sufficiente fare clic qui.
L'elenco dei programmi consultabile nel sito è puntiglioso al limite della pedanteria: ecco l'esempio di palinsesto di oggi, 30 luglio 2010.
Buon ascolto!
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Da qualche anno, grazie allo "switch-off" della televisione analogica, il quarto ed il quinto canale della filodiffusione Rai si può ascoltare anche con un televisore o decoder abilitato al digitale terrestre o con una radio digitale (standard DAB).
RispondiEliminaE' molto comodo quando non si vuole accendere il personal computer, e si evita di dover allacciare una seconda linea telefonica solo per la filodiffusione via analogico (infatti è risaputo che ADSL e la FD non possono funzionare assieme).