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giovedì 7 ottobre 2010

Il risveglio degli Intonarumori









Luigi Russolo e Ugo Piatti in laboratorio

Nella settimana da giovedì 23 a giovedì 30 settembre si è tenuto a Bolzano, presso i locali della ex-Alumix gestiti dall'associazione Transart, un Workshop sugli intonarumori, strumenti inventati dal pittore futurista (e musicista autodidatta) Luigi Russolo e presentati al pubblico per la prima volta nel 1913.

A condurre il workshop, il prof. Luciano Chessa, italianissimo ma docente al Conservatorio di S. Francisco (USA), che ha studiato a lungo il periodo futurista e, in particolare, l'operato di Luigi Russolo e gli intonarumori.

Il prof. Chessa ha ricostruito, sulla base dei pochi documenti testuali e iconografici rimasti, l'originale "orchestra" di 16 intonarumori, la prima creata da Russolo, che avrebbe in seguito aggiunto altri strumenti proseguendo nella sua sperimentazione.

Quella di Chessa è però la prima ricostruzione completa dell'orchestra originale, anche se nel passato recente altri musicisti hanno rispolverato alcuni degli intonarumori più facilmente ricostruibili.

Il prof. Chessa è inoltre autore di un libro sull'argomento, di imminente pubblicazione in America e che speriamo sia presto disponibile anche in Italia: "Luigi Russolo Futurista - Noise, Visual Arts and the Occult".

Il workshop, organizzato a cura del conservatorio "Bonporti" di Trento, ha visto la partecipazione di 16 studenti dei conservatori di Trento e di Bolzano, che per sette giorni hanno lavorato con passione per preparare il concerto finale. Lo spettacolo si è poi tenuto al MART di Rovereto giovedì 30 settembre alle 18.

Il concerto prevedeva brani originali scritti da compositori attuali e ben viventi per gli intonarumori: nessuna delle partiture originali, infatti, si è salvata dalle ingiurie della storia. Solo un frammento di due pagine del Risveglio di una città di Luigi Russolo è arrivato sino a noi grazie al fatto che Russolo ha usato tale frammento come esempio musicale in un capitolo de "L'arte dei rumori", libro-lettera-manifesto della nuova estetica musicale futurista.

Al concerto hanno partecipato alcuni dei compositori (Margareth Kammerer, Blixa Bargeld, Teho Teardo) e il cantante-direttore-compositore Nicholas Isherwood (famoso tra l'altro come il "Lucifero" delle opere di Karlheinz Stockhausen). Da segnalare inoltre la partecipazione "straordinaria" di Sylvano Bussotti che ha eseguito la parte per pianoforte della propria composizione, accompagnato dagli intonarumori.

Dopo la prima impressione, il pubblico, sicuramente inizialmente più incuriosito dall'aspetto tra l'avveniristico e l'ottocentesco degli strumenti, è stato catturato dalla strana magia del rumore organizzato, manifestando in alcuni brani (in particolare "New Acoustical Pleasures" di James Fei) un'attenzione tesa e concentrata a captare i rarefatti suoni intervallati da lunghi "assordanti silenzi" (a parte gli scooteroni che giravano intorno al MART...).

Altre notizie anche sul blog del Giornale della Musica, tenuto da Monique Ciola, che era anche una dei musicisti coinvolti nel progetto.

INTONARUMORI

L'intonarumori costringe a rivedere i rapporti con il materiale sonoro. Come una percussione, sta al limite tra rumore e suono. Ti fa riconsiderare l'importanza del silenzio. Richiede comunque un superamento dell'horror vacui. È uno strumento ossimorico che pretende di conciliare quanto dalla notte dei tempi della teoria musicale viene considerato antinomico: suono e rumore. I suoni degli intonarumori a volte si assomigliano, anche per la simiglianza del metodo di generazione acustica. Si lavora molto sulla ritmica e sul rapporto con lo spazio. La disposizione dell'orchestra sembra concentrare il suono sul direttore. In effetti il vero intonarumori è l'orchestra completa. Sembra molto difficile scrivere qualcosa per un solo intonarumori. Quasi per sua natura l'intonarumori richiede il gruppo, la ricreazione del suono come risultante di un coacervo di eventi indipendenti. Viene spontaneo scrivere in modo da favorire l'improvvisazione e l'alea. L'organizzazione dei suoni avviene principalmente mediante la coordinazione dei gruppi, o degli strumenti all'interno di ciascun gruppo. Le possibilità dinamiche sono ridotte e le estensioni variabili ma in generale contenute. Regna una grande imprevedibilità del risultato sonoro in quanto gli strumenti sono delicati e risentono di numerosi fattori (accordatura, materiale della cassa, velocità di rotazione e tipo del dispositivo di eccitazione delle corde, tempo atmosferico, ecc.).

Sostanzialmente si tratta di strumenti a corda: un monocordo molto simile a quello di Pitagora è dotato di un ponte mobile, comandato da una leva. Tale meccanismo consente di variare l'intonazione dello strumento e ottenere suoni glissati o separati; l'unico altro comando dello strumento è la manovella per la generazione dell'energia meccanica da convertire in suono, o il pulsante per l'azionamento di un minuscolo motorino elettrico. La generazione del suono resta però sempre meccanica, non vi sono dispositivi di amplificazione o modifica del suono.

Tutto il meccanismo è racchiuso in una cassa, che serve esclusivamente a proteggere e supportare i dispositivi interni. O perlomeno, il contributo del contenitore come cassa armonica non è preso in considerazione. La corda è fissata a una membrana, in alcuni casi una vera e propria "pelle" da tamburo, che risuona all'interno di un grande imbuto nero, in fibra vulcanizzata.

Le estensioni sono quelle riportate nella tabella, contenuta ne "L'arte dei rumori".





























Ecco l'elenco degli strumenti che compongono la prima orchestra di Russolo:

  1. Ululatore acuto
  2. Ululatore medio
  3. Ululatore basso
  4. Gorgogliatore medio
  5. Gorgogliatore basso
  6. Crepitatore acuto
  7. Crepitatore medio
  8. Scoppiatore medio
  9. Scoppiatore basso
  10. Stropicciatore acuto
  11. Stropicciatore basso
  12. Ronzatore (basso)
  13. Sibilatore (basso)
  14. Rombatore acuto
  15. Rombatore medio
  16. Rombatore basso

Il concerto è stato preceduto dall'incisione in studio di un CD che verrà presentato a New York e conterrà tutti i 14 brani.



Su Youtube è presente un grande numero di filmati sugli intonarumori, sia provenienti dal nostro concerto, sia precedenti. Uno fra tutti, la "Variazione Russolo" di e con Sylvano Bussotti, con la voce di Nicholas Isherwood.

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